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Yoga per bambini



YOGA PER BAMBINI E RAGAZZI

  

Molte persone pensano che lo yoga sia una disciplina solo per adulti, mentre l’esperienza dimostra che per i bambini, entrare nel mondo dello yoga, è molto piu’ facile che per gli adulti. Questo avviene perché il bambino è libero dai condizionamenti ed è molto vicino alla condizione alla condizione basilare yogica.

  

L’atmosfera dello yoga è intima, indescrivibile, il bambino ne scopre l’armonia ed è questo il senso  profondo dello yoga. I bambini e ragazzi di tutte le età sono affascinati dalle posizioni yoga e non trovano difficoltà di movimento.



Attraverso le posizioni (asana), il rilassamento e la meditazione, essi imparano a controllare le loro emozioni eliminando le tensioni che disturbano il corpo e la mente, viaggiando con la musica e  la danza per lo sviluppo neuroendocrino, imparando anche ad ascoltare e apprezzare il silenzio che h a un effetto terapeutico.

 

Uno strumento di conoscenza viene offerto dalla teoria psicologica del maestro Shrii Shrii  Anandamurti secondo la quale si possono individuare quattro stadi dell’evoluzione della mente associati con lo sviluppo  di un’area  particolare  dell’esperienza cognitiva.



 

Questi  stadi,  o  fasi,  forniscono attraverso  il  fattore  tempo indicazioni sulla persona: la fase dello stupore, (0-7 anni); fase del coraggio (7-14);  fase dell’idealismo (14-21);  e l’età della responsabilità (dai 21 anni in poi).


Grazie a queste basilari conoscenze delle età evolutiva, il bambino viene guidato attraverso ogni stadio sviluppando  amore e fiducia e poi coraggio, determinazione e autostima.


 

Per la crescita sana e serena dei bambini è importante un’attività che preveda, attraverso le posizioni e i movimenti guidati dal respiro, la possibilità di correggere  le  posture  sbagliate, di aumentare  la  capacità respiratoria, entrando in contatto con il proprio potenziale  e  imparando ad esprimerlo.



La tensione, l’ansia e le posizioni sbagliate possono influenzare il modo di respirare. La prima cosa da insegnare al bambino è respirare con il naso, questo contribuisce a renderlo piu’ vigoroso, sano, tranquillo e  in armonia.

 

Osservando la postura dei bambini possiamo vedere come essi respirano e capire su cosa concentrarci per un lavoro sul corpo. Insegnando al bambino a respirare bene, egli perderà il senso di paura, acquisterà maggior sicurezza e autocoscienza.


 

Il bambino si muove con la facilità di un animale, con il gusto ludico della sorpresa, con lo stupore della prima volta:una tigre, un  leone, una farfalla,  le varie forme viventi   vivendolo come magica esperienza.

 

Infine  il  rilassamento con visualizzazione.   L’immaginazione creativa  è  essenziale  poiché  come disse   Einstein:   “L’immaginazione  è piu’ importante della conoscenza” tutto questo è  seguito da  tecniche di introspezione  che permettono ai bambini di scoprire sé stessi ed amarsi.



Se il rilassamento e la visualizzazione  fossero  insegnati  in tutte le scuole, il mondo sarebbe migliore.

 

Con i bambini si può introdurre lo yoga attraverso una favola da vivere drammatizzandola. Lo yoga  è  gioia e il bambino  deve sempre avvertire la gioia nel muovere il corpo, nel respirare con fiducia nelle proprie forze e nei propri mezzi.


E’  importante  impostare  l’incontro di  yoga  considerando il gioco-yoga come modo di apprendere e scoprire nuove parti di  sé.



Da  alcuni  decenni  lo yoga è  stato inserito  come  attività extrascolastica nelle scuole elementari, medie e medie superiori anche grazie al protocollo d’intesa tra governo italiano e alcune tra le maggiori associazioni di yoga italiane.



Le esperienze maturate nel mondo della scuola come il bullismo e la dispersione scolastica sono drasticamente diminuite negli allievi che hanno partecipato alle lezioni di yoga.


Sono disponibile  su  richiesta  per lezioni  individuali o  di gruppo in abitazioni private o altre sedi. Un incontro di yoga per bambini o ragazzi dura al massimo un’ora.



 







“Il bambino si costruisce

un modello interno di sè stesso

in base a come ci si è presi cura di lui”.

J. Bowlby


 

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