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Meditazione


MEDITAZIONE


Da migliaia di anni, molto prima dell’avvento della psicologia moderna, l’essere umano ha fatto ricorso alla meditazione e all’etica per rimuovere disagi emozionali e mentali.



Il grande maestro Shiva, considerato il padre dello yoga, insegnò la meditazione e i principi etici. Per chi ha cominciato a meditare, per chi di meditazione ne ha appena sentito parlare, per chi vorrebbe iniziare a praticarla, si presenta l’occasione di ottenere i primi strumenti che ci portano a scoprire la ricchezza del nostro mondo interiore.



Dal respiro cosciente (ritmo fisico) , alla visualizzazione e all’uso di sillabe acustiche o mantra (ritmo mentale e psico-spirituale), si arriva gradualmente a unificare il ritmo individuale e ad armonizzarlo con il ritmo cosmico. Ogni incontro si conclude con una meditazione guidata.



Quando ci si concentra su un suono oppure  un’idea, tutti gli altri suoni e le altre idee spariscono; la mente in questo modo diventa  potente. All’inizio si cerca di concentrarsi, ma possono avvenire facilmente dei disturbi, ostacoli, succede, perché la meditazione è un processo che pulisce la mente.



Se desideriamo  meditare c’è bisogno di allenamento costante. Ogni suono, ogni essere ha una vibrazione, forma e colore. In ogni cosa c’è sempre vibrazione e colore. Immaginiamo di essere in un posto tranquillo, in montagna e stiamo pensando: qui’ non c’è rumore. Anche nella natura le foglie, il vento, l’acqua hanno il loro suono. Anche il pensiero ha il suo suono; la vibrazione dipende da cosa stiamo pensando.



Meditando ogni giorno anche il tuo ritmo aumenta piano piano e in questo ritmo si crea una certa armonia tra corpo e mente. Si sviluppa una particolare consapevolezza  che ci permette di dis tinguere quando le nostre azioni provengono da un senso di libertà oppure sono semplicemente re attive  perché la meditazione ci aiuta a riconoscere questa differenza.



Questa consapevolezza prosegue tra una seduta e l’altra, si comincia a notare i propri modelli di pensiero abituali, specie quelli con conseguenze negative e si acquisisce gradualmente la capacità di m odificarli. Inoltre ricercando la profondità mentale ci si accorgerà di essere meno attratti da attività abituali e relativamente inutili.



Quando la nostra mente è tranquilla, il praticante riesce a percepire aspetti che non sono comunemente visibili. Nella tradizione yoga i praticanti hanno esplorato il corpo con una mente calm a e limpida, andando a percepire l’esistenza di elementi energetici chiamati chakra (ruota o vortice) e di diversi canali di energia (nadii’s) di cui tre di rilievo: Ida, Pingala e Sushumma.



I chakra principali sono sette e si collocano lungo il nervo spinale all’interno della colonna. Il sushumma è un canale energetico che scorre lungo la colonna. Gli altri due, ida  e pingala, partendo dal primo chakra all’altezza dell’osso sacro, si incrociano lungo il sushumma per cinque volte terminando all’altezza delle narici .



Nei punti di incontro di questi due canali è collocato ogni chakra. Sono stati descritti da mistici di varie culture, come luoghi  o punti dove l’energia psicosomatica si esprime con particolare vigore.



L’individuo vive l’esperienza interiormente e poi si esprime attraverso un’azione che potrà essere di reazione o di azione originale, propensioni, spinte interiori, emozioni. Una propensione è cio’ che si muove, ciò che ci spinge verso.



Secondo lo Yoga, la ghiandola pineale o ipofisi, chiamata “Ghiandola Regina”,  è la  piu’ importante del  corpo umano in quanto secerne l’ormone della melatonina che regola l’attività e inattività dell’intero organismo. E’ situata al centro del cervello vicino al talamo e al corpo calloso, grande all’incirca quanto un pisello e fa parte del settimo chakra, posto alla sommità della testa, è il chakra di controllo di tutte le propensioni.



Nell’essere umano di quest’epoca ci sono cinquanta propensioni o tendenze. Tutti gli esseri umani condividono le stesse propensioni, anche se ciascun individuo può manifestarle in modo diverso a seconda degli impulsi rettivi irrisolti.


Il primo passo è osservarle, il passo successivo è  di cercare di individuarle nel quotidiano, infine si impara il modo in cui convertire le tendenze spiacevoli in espressioni gioiose. Le posizioni o asana sono spesso identificate con lo yoga, ma esse sono solo un aspetto, mentre la meditazione è l’aspetto fondamentale.  Il suono del mantra (suono che libera la mente) ha la caratteristica fondamentale di guidarci nella conoscenza del Sé.



E’ come ritrovarsi in un luogo buio senza sapere bene la strada per  uscirne spinti da una parte e dall’altra,  non si sa bene da chi. Una luce appare ogni tanto a guidarci verso la direzione migliore e ci spinge e ci attrae verso la  nostra destinazione. Il luogo buio rappresenta gli aspetti della mente che non conosciamo e che ci sfuggono. Spinti  non si sa bene da chi sono i pensieri che arrivano quando cerchiamo di concentrarci.



La luce è il  mantra che appare ogni volta in cui riusciamo a concentrarci e abbandonarci alla forza del mantra.



Se saremo costanti  e pazienti, riusciremo veramente a trovare la concentrazione,  l’abbandono e  questa luce diverrà una guida nel nostro cammino.



 


"Tu non sei mai solo e senza aiuto.
La forza che guida le stelle
guida anche te."
Shrii Shrii Anandamurti